Döllner: “Adesso Audi è il brand premium con le auto più giovani”

INGOLSTADT – Presto «lanceremo una piccola elettrica. È un periodo di grande complessità generale e con forti sfide interne, ma Audi ha dimostrato di sapersi reinventare, passando dal portafoglio prodotti più anziano a quello più giovane del settore premium, dove puntiamo ad essere il primo brand in termini di progresso tecnologico. E all’interno del gruppo Volkswagen guideremo lo sviluppo della piattaforma SSP, profondamente connessa all’approccio Software defined vehicle». Il ceo di Audi Gernot Döllner, che abbiamo incontrato nel quartier generale di Ingolstadt per il lancio della nuova Q3, è convinto che la casa tedesca abbia avviato un vero e proprio “rinascimento” dopo un periodo particolarmente sfidante. E per dimostrarlo sottolinea la “revoca” della data di stop allo sviluppo dei motori termici, il lancio di nuovi modelli con tutte le motorizzazioni, la crescita in Cina, l’intenzione di produrre direttamente negli Stati Uniti e lo sbarco in Formula 1.
Avete varato un pesante piano di ristrutturazione con la chiusura dell’impianto di Bruxelles e l’annuncio di 7.500 tagli di posti di lavoro. È sufficiente o pensate che sarà necessario qualcos’altro?
«No, credo che abbiamo preso tutte le decisioni necessarie per rilanciare davvero Audi. La chiusura di Bruxelles è stato un passo necessario e importante così come l’accordo con i sindacati. Investiremo 8 miliardi di dollari nelle nostre filiali tedesche. Quest’anno il nostro bilancio risentirà in termini di flusso di cassa dei costi di ristrutturazione, ma raggiungeremo una migliore posizione di costo sul mercato. E abbiamo comunque previsto un Ros (l’indice di redditività delle vendite ndr) compreso tra il 7 e il 9% per il 2025, senza includere i dazi statunitensi. Gli effetti positivi li vedremo l’anno prossimo».
Quanto pesano i dazi Usa e quale sarà la vostra strategia negli Stati Uniti?
«Naturalmente abbiamo un calo dei volumi e del margine di contribuzione, ma non intendiamo modificare i prezzi attuali. Parallelamente, stiamo pianificando di portare la produzione in Nord America con la costruzione di un nuovo stabilimento. Ma è una decisione strategica, non legata alla situazione dazi o all’Amministrazione Trump che scadrà fra tre anni, perché se si vuole avere successo negli Stati Uniti, bisogna avere una produzione locale sul territorio».
La nuova Q3 è l’ultimo di una serie di modelli che state lanciando. Dove volete arrivare?
«A marzo dello scorso anno, con il lancio della Q6 e-tron, abbiamo avviato un programma che prevede 20 nuovi modelli entro metà del 2026 con tre diverse tipologie di motorizzazione, e-hybrid compresi. Nel 2023 avevamo il portafoglio di prodotti più anziano del segmento premium. Entro la fine di quest’anno avremo il più giovane».
Come sta andando la joint venture con Rivian?
«Dalla partnership con Rivian nasceranno dei modelli di segmento C (D in Italia ndr) a partire dal 2028. Stiamo realizzando insieme la piattaforma SSP, profondamente connessa all’approccio Software defined vehicle. E, all’interno del gruppo Volkswagen, Audi ne guiderà lo sviluppo».
Quali sono i segmenti principali per Audi?
«I nostri segmenti core vanno dalla A3 all’A8, dalla Q3 alla Q7. E presto lanceremo come veicolo d’ingresso nella nostra gamma un’auto elettrica di segmento A che sarà prodotta qui a Ingolstadt, nel cuore di Audi. La A1 e la Q2, invece, non avranno successori con motore a combustione interna».
Come procede il rilancio in Cina?
«Abbiamo fatto enormi passi avanti. Nel nord, con il nostro partner Faw, abbiamo iniziato la produzione di modelli su base PPE quali la Q6L e-tron e la A6L e-tron. Parallelamente, abbiamo creato il nuovo marchio AUDI, il marchio a quattro lettere insieme a Saic e a settembre arriverà sul mercato la prima auto di serie, la E5 Sportback».
Pensate di sviluppare la tecnologia range-extender?
«No. Siamo in una posizione tecnologicamente solida e anzi stiamo valutando l’introduzione di un ibrido plug-in in Cina».
Conferma la scelta di interrompere la produzione e lo sviluppo di auto con motore endotermico?
«Non sono stato io a comunicare una data di fine produzione. Io credo molto nella flessibilità tecnologica e nella capacità di ascoltare le richieste del mercato. E dato che il mercato cambia continuamente non vedo la necessità di stabilire date di scadenza per l’uso di una specifica tecnologia. Lanceremo prossimamente nuovi veicoli con motore a combustione interna e ibridi plug-in, compresi quelli ad alte prestazioni come la gamma RS. Continueremo nei prossimi 7-10 anni a mantenere un portafoglio tecnologico ampio monitorando lo sviluppo dei mercati. Abbiamo già deciso di estendere la produzione oltre le date comunicate in passato. A lungo termine i veicoli elettrici saranno sicuramente dominanti a livello mondiale. Ma ora non è ancora così».
Un tempo Audi era il più grande marchio premium tedesco. Puntate a riprendervi il primo posto?
«Il nostro obiettivo non è essere il più grande marchio premium in termini di volumi. Ma vogliamo esserlo in termini di progresso tecnologico e in termini di qualità».
Come vede la sfida Audi in F1?
«La F1 rappresenta un investimento di lungo periodo da cui vogliamo capitalizzare le prestazioni sviluppate dal team in termini di efficienza dei motori elettrici, soprattutto con il regolamento del prossimo anno. E ovviamente ci ispirerà allo sviluppo di nuovi modelli».
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